domenica 9 giugno 2013

Domenica 16 giugno 2013 alle ore 20:00 a Firenze al PalaMandela Forum ci sarà la partita Italia vs Cuba.
Una partita assolutamente da non perdere, vedremo i nostri ragazzi della nazionale italiana di pallavolo maschile in azione ancora una volta! :)
NON MANCATE! :)

sabato 16 marzo 2013

Sara Anzanello, ricoverata per la presenza di una forma acuta di epatite

Milano- Il mondo volley trattiene il fiato per la campionessa del mondo 2002 Sara Anzanello. La pallavolista è ricoverata a Milano da mercoledì per una forma acuta di epatite che richiede l'immediato trapianto di fegato. L'intervento potrebbe essere stato effettuato nella notte, ma quello che crea più sgomento è il rapido decorso della malattia, che è riconducibile alle 48 ore precedenti.
Il malore è stato avvertito martedì, poi il ricovero a Baku, in Azerbaijan, dove la centrale originaria di Ponte di Piave gioca attualmente. Poi il trasferimento in Italia. L'Anzanello era sottoposta di recente a controlli prima a Baku e poi a Instanbul. La decisione del trapianto è spettata ai medici italiani, che hanno visto aggravarsi improvvisamente le condizioni di Sara. I genitori, padre operaio e madre impiegata, si sono precipitati al capezzale della figlia e stanno vivendo ore d'angoscia.
La Carriera di Sara:
Nata a San Donà di Piave (Ve) nel 1980, Sara Anzanello ha iniziato a tirare le prime schiacciate con la maglia del Volley Salgareda, storica società della pallavolo trevigiana. Ha assaggiato il professionismo con Latisana in A2. Ed è arrivata in Serie A1 nel 2001 con la maglia di Novara, che ha vestito per 8 stagioni vincendo una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Top Teams Cup e due Coppe Cev. Nel 2009 veste la maglia di Villa Cortese, di cui diventa il capitano nella stagione successiva, vincendo due Coppe Italia e disputando altrettante finali scudetto. Proprio nel 2011 si trasferisce all'Azzerrail Baku, con cui sfiora per due volte la final four di Champions League. In azzurro del 1998, vince i Mondiali nel 2002, la World Cup nel 2007 e nel 2011 e la medaglia d'argento agli Europei del 2005, per 272 presenze totali.

mercoledì 6 marzo 2013

Il Muro

Muro nella pallavolo

Il muro è la risposta naturale di opposizione che i giocatori di rete mettono in atto in conseguenza all'attacco dell'avversario.

Tecnica del muro. Il muro consiste in un salto che si combina all'innalzamento delle braccia tese in alto, in modo tale da formare, con le mani, un piano di respinta del pallone verso il campo avversario.

L'esecuzione del muro si divide in quattro fasi:
1) posizione di partenza
2) caricamento
3) estensione
4) ricaduta
Posizione di partenza
Le gambe devono essere leggermente flesse, pronte a staccare
La distanza da rete deve essere di circa 50cm
Le braccia sono alte e con i gomiti davanti al viso
Le mani si trovano sopra l'altezza della testa e le dita sono bene aperte
I piedi devono essere paralleli, altrimenti la spinta in alto si tradurrà in una spinta in alto - avanti!
Caricamento
Ciò che caratterizza il caricamento è la chiusura dell'angolo tibio-tarsico, cioè quello tra la gamba ed il piede.
Estensione
è molto importante estendere gli arti superiori direttamente alto-avanti cercando una buona invadenza.
Ricaduta
Le gambe devono ammortizzare la ricaduta con un leggero piegamento; i piedi devono toccare terra più o meno contemporaneamente ed in buon equilibrio. Nella ricaduta, le braccia devono ritardare il più possibile il ritorno indietro, sia per aiutare a mantenere un buon equilibrio, sia per prolungare il tempo di efficacia del muro.




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La Fast o veloce

Schema d’attacco molto comune nella pallavolo, soprattutto femminile, consiste nell’esecuzione della rincorsa con una successione di passi che si conclude con lo stacco ad un solo piede. Essendo un attacco con una esecuzione molto rapida (da qui il nome: fast, in inglese, significa appunto veloce), può risultare particolarmente efficace, perchè obbliga il muro degli avversari ad un allargamento per poter contrastare l’imprevedibilità dell’attaccante che esegue lo stacco ad un piede. Lo stacco avviene in genere con il piede sinistro, che frena la rincorsa e la trasforma in elevazione. Vista la spinta verso avanti dell’attaccante, lo stacco deve avvenire lontano dalla rete, per evitare il rischio di un’invasione. I vantaggi di questa tecnica si basano sulla sua imprevedibilità: i difensori difficilmente riusciranno a opporsi con un muro a due e un muro improvvisato e scomposto da parte del centrale difensivo rischierebbe poi di causare più danni che benefici. Quasi superfluo sottolineare che per una buona esecuzione della fast occorra un’intesa eccellente tra alzatore e attaccante, da perfezionare con continui esercizi in allenamento.

La Difesa

I sistemi di difesa si dividono in due grandi famiglie:
3 – 1 – 2 o CentroMediano Avanzato (CMAV), usato con Ricezione W
3 – 2 – 1 o CentroMediano Arretrato (CMAR), usato a partire dal 3 in linea
Il primo numero indica i giocatori a muro. Il secondo numero indica i giocatori in difesa del pallonetto di seconda del palleggiatore. Il terzo numero indica i giocatori in difesa sulle palle lunghe. Per quando riguarda la difesa, va sempre ricordato che non esiste uno schema in grado di coprire tutto il campo! Ci sarà sempre un buco!

In difesa non si sta mai in linea, ma sfalsati: questo perché se un pallone scappa al giocatore davanti, può essere comunque recuperato da quello dietro: i palloni in mezzo li provano quindi a prendere tutti e due i giocatori.
In difesa i giocatori devono essere rivolti verso l’attaccante, non verso la rete!

Posizioni di partenza nei due schemi

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Difesa CMAV

Il giocatore centro – mediano è chiamato pendolo, perché scorre su tutti i 9 metri di larghezza del campo per andare a prendere i pallonetti.
Gli altri giocatori si organizzano a formare un semicerchio di difesa.
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I giocatori di seconda linea, praticamente, non devono fare altro che orientarsi girando i piedi, per avere sempre le spalle a chi attacca.
Su difesa da attacco al centro il movimento da compiere è ancora minore.
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Difesa CMAR

Questo schema si divide in seguito in due schemi di difesa:
2-1-3
2-0-4
Il primo numero indica i giocatori a muro.
Il secondo i giocatori in copertura del pallonetto.
Il terzo i giocatori in difesa della palla lunga.

Sistema 2 – 1 – 3

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In questo caso i palloni che cadono dietro al muro, sono ugualmente dei giocatori 6 e 5: la prende il primo che la vede!
Questo è uno dei tanti modi che si possono adottare per la difesa. Ovviamente è necessario che il muro possa garantire una buona copertura della zona 6, e lo schema ha senso solo quando si ha effettivo bisogno di copertura sia del pallonetto sia del colpo della parallela.
Altre tattiche di difesa prevedono di spostare il muro sulla parallela o sulla diagonale: in questo caso tutta la difesa si dovrà adattare al cambiamento. Va precisato che queste tattiche vanno adottate per poco tempo e vanno nascoste, altrimenti il gioco difensivo diventa prevedibile e facilmente distruttibile.
Ad esempio, se il muro copre la diagonale, possiamo spostare 2 giocatori sulla parallela.
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Lo schema di muro sulla diagonale si usa spesso su attacco dalla seconda linea, visto che il colpo sulla diagonale è quello più forte e usato.
Se invece il muro difende la parallela, possiamo spostare due uomini sulla diagonale.
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Sistema 2 – 0 – 4

In questo sistema non si ha copertura preventiva del pallonetto.
Si usa in sistemi di gioco molto evoluti, visto che gli eventuali pallonetti arrivano da un’altezza molto elevata e devono comunque passare sopra il muro; essendo quest’ultimo molto alto, i pallonetti ci mettono molto tempo a cadere, e possono essere facilmente recuperati con uno spostamento o eventualmente un tuffo.
In questo schema difensivo ci possiamo permettere di avere un giocatore apposito per i palloni che scavalcano il muro: lo schema è molto usato quando il palleggiatore deve murare, per due motivi:
1. Generalmente i palleggiatori sono più bassi, quindi gli schiacciatori potrebbero passare sopra il suo muro (necessitiamo quindi di un uomo dietro)
2. In questo modo la ricostruzione è più facile
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Tattica di Difesa di Squadra

E’ la correlazione Muro – Difesa.

Tattica di Difesa Individuale

Vuol dire sistemarsi in difesa a seconda dell’alzata avversaria.
Con palla alta con molta parabola, molto verticale e spiovente, i colpi di diagonale sono molto più limitati, la diagonale stretta è quasi impossibile.
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Con palla spinta invece si hanno più tipi di traiettoria, comprese tutte le diagonali.
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Più l’alzata è fuori dal campo più la diagonale è stretta e si ha meno campo per tirare. E’ come un bastone, una linea che deve comunque passare per il punto estremo della rete (asticella), partendo dal punto in cui il pallone è attaccato.
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mercoledì 27 febbraio 2013

Bovolenta, il medico indagato: "Vigor non mi aveva mai detto che aveva avuto un'aritmia"

I pm di Macerata: "Non ha sottoposto il giocatore della squadra di Forlì agli esami da sforzo"

 

11:46 - "Vigor non mi aveva parlato dell'aritmia". Si difende coasì il dottore Maurizio Mambelli, specialista in cardiologia e medicina sportiva, indagato dalla Procura di Macerata per la morte di Vigor Bovolenta, il pallavolista della Softer Forlì, che è morto il 24 marzo durante la gara di serie B2 nella città marchigiana. Il medico è finito nel mirino dei pm perché non "ha sottoposto all'elettro-cardiogramma da sforzo il giocatore", effettuando solo quello da riposo.  
Insieme a lui è indagato anche il collega faentino Matteo Scarpa, 38 anni, che aveva rilasciato a Bovolenta la certificazione di idoneità alla sport agonistico nel 2011. Come scrive Il Giorno, da parte sua Mambelli è stato chiaro: "Vigor non mi ha mai detto che 12 anni prima aveva sofferto di aritmia cardiaca, altrimenti avrei eseguito gli esami necessari". Infatti l'elettro-cardiogramma da sforzo di regola è previsto per quei giocatori che hanno superato i 40 anni di età (Vigor ne aveva 38) o con fattori a rischio. Per Mambelli, poi, a inficiare sulla morte del giocatore è stata la mancanza di un defibrillatore in campo: "Se il Palazzetto di Macerata ne fosse stato dotato - ha spiegato -, Igor avrebbe potuto essere salvato". E continua: "Costa almeno 2mila euro. Dovrebbe essere presente in ogni condominio". 
La moglie: "Ora voglio sapere la verità"- "Vigor poteva essere salvato? Ora voglio sapere la verità", dichiara la moglie di Bovolenta al giornale. Federica Lisi, mamma di 5 bambini, è stata informata dalla squadra intorno alla nuova accusa pendente a carico dei due medici mentre i genitori del giocatore lo hanno scoperto dai giornali ed è stato un vero shock. Per questo la donna ha fatto i salti mortali per evitare ai figli di vedere tv e tg. "E' chiaro che gli ultimi sviluppi qualche dubbio te lo fanno venire", afferma la donnam che però rimane con i piedi ben saldi alla realtà: "Aspettiamo di sapere quello che verrà accertato dai giudici".








Volley, finale Cev: Latina con Ankara per la storia

Volley, finale Cev: Latina con Ankara per la storia
Silvano Prandi
Prima finale europea per il club pontino, che ospita i turchi dell'Halkbank nella gara di andata. Coach Prandi: "Abbiamo lasciato per strada il campionato, ma era un traguardo troppo importante per il club e per la città"
ROMA - Mercoledì alle ore 20.30 serata storica per l'Andreoli Latina impegnata nella sua prima finale europea in Coppa Cev (gara di andata) contro i turchi dell'Halkbank di Ankara. Il ritorno previsto domenica nello sport complex della capitale asiatica. Il regolamento rimane uguale alle precedenti fasi: a parità di vittorie (senza tener conto del computo dei set) si disputerà il golden set. Gli avversari si presentano ai pontini con un ottimo biglietto da visita: nel cammino europeo hanno perso solo una volta, all'esordio in Polonia contro il Bydgoszcz. La società di Ankara, fondata nel 1983, ha nel proprio palmares cinque scudetti e tre coppe di Turchia, attualmente è seconda in classifica. Il sestetto asiatico, che nel campionato turco può schierare solo due stranieri, in Europa propone in campo i suoi pezzi da novanta come l'americano Priddy, il venezuelano Diaz e l'opposto egiziano Ahmed Abdelhay.

Anche tra la pattuglia laziale non manca l'esperienza e il blasone. Oltre a giocatori quali Cisolla, Rawerdink e Sottile, in panchina c'è la presenza dell'allenatore Silvano Prandi, un veterano della pallavolo chiamato il "professore". La prima volta del tecnico, nato in provincia di Cuneo, risale addirittura alla stagione 1976-1977. Per quanto riguarda il discorso coppe, escludendo gli altri successi, Prandi ne ha vinte sette, oltre al bronzo olimpico nel 1984 con la nazionale italiana e il bronzo all'Europeo del 2009 con la Bulgaria. Sbarca nella cittadina laziale l'anno scorso e porta Latina
alla semifinale scudetto persa contro Trento. Quest'anno ecco la firma su una finale continentale.